Dude ha scritto:Non è così.
Il condizionamento iniziale è fatale, e quello che viene dopo può assumere solo due fasi: o la progressiva conferma e relativo consolidamento dell'opinione iniziale, portando avanti sempre l'eventuale polarizzazione e relativo errore, oppure la confusione con relativo indeblòimento delle certezze, fino al limite dell'affermare successivamente posizioni antitetiche.
Visto, documentato e pure provato personalmente.
Non c'è da ritenersi sminuiti da questo, è un processo assolutamente naturale e, bada bene, NON INFICIA in alcun modo le cmq importanti capacità analitiche del soggetto ascoltatore, che anzi in questo modo vengono esaltate come mai potrebbero sotto condizionamento.
Dude ha scritto:No, è d chiunque. Anche tuo e anche mio.
Ripeto, non c'è da offendersene o sentirsene sminuito, bisogna solo accettare di scendere a patti con la cosa, senza drammi ingiustificati.
Piccolo aneddoto: anni e anni orsono
acquistai (usato) quello che io consideravo il mio primo amplificatore serio, un Orion 280GX.
"Serio", perchè fino ad allora venivo dall'impianto proprietario Pioneer, incentrato sul famoso DIN col segnale a basso livello più basso...degli altri, per capirci.
Così decisi di fare il "salto di qualità" passando ad uno standard più diffuso "con gli RCA", per avere appunto l'accesso ad un panorama più vasto, e poter così toccare con mano quella produzione che cominciava irrimediabilmente a solleticarmi, come quella USA.
L'immediato fu un successo, un'elettronica concepita con diverse filosofie (e di costruzione e di prestazioni) fu subito evidente nonostante fossi un neofita (più di adesso intendo
) e nonostante non avessi ancora modo di approfondire le diversità, ma quello che mi sembrava si prospettasse davvero, era l'apertura verso un "mondo nuovo", con la possibilità di attingere praticamente dalla produzione mondiale, mentre prima per me esisteva solo il Giappone, sia per la mia scarsa conoscenza del settore sia per ciò che offriva il mercato nei pochi negozi del circondario che conoscevo.
Così, poco dopo il primo passo del "grande cambiamento", decisi di fare il secondo, non prima di aver dato seguito all'esordio con le prime documentazioni cartacee e i primi consulti con nuovi appassionati che cominciavo a conoscere.
In sostanza, ne uscì che dovevo assolutamente fare come secondo colpo, quello definitivo (eh sì, perchè mai star li a cincischiare..
), e che dovevo portare a casa il RE degli amplificatori: Sua Eccellenza Lo harman kardon CA260.
Ero inattacabilmente determinato, tanto che dopo aver battuto a tappeto telefonicamente una indefinita serie di negozianti (era un'epoca in cui era già difficile trovarlo nuovo anzichè usato), arrivò il gran giorno che lo portai a casa, un'emozione indescrivibile, ero tutto elettrizzato.
Cominciò così una morbosa fase di conoscenza e test sul prezioso, che fin dall'inizio mi fecero andare in brodo di giuggiole, estrapolando tutte le migliorie che riuscivo nei confronti del mio materiale Pioneer e del povero 280GX, istantaneamente retrocesso al ruolo di gregario nel mio immaginario di nuovo impianto.
Poi, un giorno,....massì, perchè non dare l'opportunità al plebeo di misurarsi con sua maestà? Giusto per compiacermi, con tanto di ghigno autoincensante..
Fatto il misfatto e.....crollato il mondo addosso?
L'Orionetto osa presentare una gamma medioalta che....apparentemente..
trovo più godibile di quella del CA260?
Non poteva essere, cominciai a pensare che c'era qualcosa che non andava, che avevo fatto qualche errore, che il setup di riproduzione non fosse adeguato e via di sgomento..
E difatti ripetéi le prove, anche in varie salse, ma ciò di cui presi atto definitivamente, è che in medioalta preferivo il 280GX.
Ora, non è che ci sia da disquisire se la catena dei test fosse stata quella adatta o meno ecc. ecc., quello che secondo me è importante, è che a me il CA260 non me lo si doveva nemmeno toccare, nel senso che era il migliore, l'amplificatore per eccellenza, punto e basta, eppure malgrado fossi partito prevenuto (prevenuto moltissimo) poi non ho potuto fare a meno di accettare la realtà.
Perchè conta solo quella: la realtà.
Che tu l'ascolti in cieco o in chiaro la realtà non cambia, e se ne sono venuto a capo io, facendolo anche negli anni a venire, lo può fare chiunque, basta mettersi nell'ordine di idee, io non sono un dio o un semidio, garantito
, e all'epoca ero anch'io nell'intorno dei venticinque anni.
Ora, a diversi.....sigh, lustri di distanza, rimango convinto del risultato tra 280GX (prima serie) e CA260, poi se dovessi scegliere forzatamente quale dei due tenere e quale rivendere, terrei il CA260 anche se secondo me in medioalta ha qualche pecca, ma quella è un'altra storia, il fatto determinante è che comunque, ho la
consapevolezza dei pro e contro rispetto al 280GX, perchè ho coltivato la mia
obiettività.
Dude ha scritto:Nemmeno troppo.
E' sotto gli occhi di tutti che prove negative non se ne sono mai lette, sulle riviste specializzate di QUALSIASI settore. E se ACS almeno aveva - talvolta - la decenza di segnalare, pur se molto velatamente, qualche piccolo "contro", Car Audio era spudorato nell'incensamento di qualsiasi cosa.
I recensori dici, eh?
Ho fatto talmente tanta gavetta con le recensioni, in alcune decadi di Audio Review e ACS, includendoci anche quelle del software musicale, che mi sento assolutamente titolato nell'affermare che le recensioni delle riviste sono nella maggioranza dei casi spazzatura. Si salvano quelle con la parte tecnica, mentre quelle solo di ascolto, come il "mitico" Audio Club di Audio Review, capitanato dal grande affabulatore B.M., sarebbero da bruciare sulla pubblica piazza che neanche in Fahrenheit 451.
Tutto quello che vuoi Dude, ma ciò che tu hai rilevato da carta stampata o da qualsiasi altra fonte ribadisco sia una sorgente di informazioni su cui leggere tra le righe, come tutto ciò che è riportato giornalisticamente o da qualsiasi addetto ai lavori o appassionato che sia.
Però, io, sempre per esperienza personale, ricavo un po' di più da quella spazzatura, che non vuol dire affidarmici completamente, ma se non altro rappresenta un ulteriore metro di paragone, perchè credo sia utile confrontarsi con chiunque, se capita.
E infatti ho visto cose scritte su cui non potrei essere meno d'accordo, come è capitato anche a te, ma ho trovato anche dei riscontri che mi fanno pensare che non è tutto da buttare, nonostante sia d'accordo con te che era quasi tutto sacrificato sull'altare del marketing.
E comunque meno di adesso, giusto per fare un altro paragone.
La terminologia stessa, quella aderente al settore, molto utile per capirsi in contesti che si prestano all'approfondimento, non la trovi certo su faccia-libro (pensa te, ora, come siamo messi
), sia essa per le impressioni di ascolto o per la disamina tecnica, o per i cenni storici, che a me interessano molto.
Lo so che per il mero ascolto in cieco queste sono cose che non c'entrano, ma voglio dire che anche in una prova d'ascolto di terze parti c'è qualcosa che può servirci e che in qualche modo ci può formare.
Come anche no, certo.
Dude ha scritto:L'esperienza è personale, il metodo DEVE essere unificato, sennò non c'è possibilità di incrocio.
Dude ha scritto:Eh?
Ma come fai a essere obiettivo se parti già con un condizionamento?
E che vuol dire "deresponsabilizza"?
Se per metodo unificato intendi il cieco...mai come in questo caso ritengo che "il fine giustifica i mezzi".
Il metodo è tutto, ed è altamente personale, altrimenti non si parlerebbe di metodo ma se fosse unificato sarebbero solo "direttive".
Forse la parola "deresponsabilizza" è un po' troppo, ma intendevo nel senso che il cieco è un tipo di esperienza che ti obbliga ad estraniarti da qualsiasi cosa, ed è sicuramente positivo, perchè mette al riparo da qualsiasi "interferenza" dell'immediato, ma secondo me è limitante dare validità solo a quel tipo di esperienza, perchè sei obbligato ad ascoltare sempre e solo in cieco, e per me oltre che impossibile è inaccettabile, una metodica personale è fatta di esperienza, di istinto, di sensibilità nella ricerca e nel discernimento, e perchè no, di errori di cui fare tesoro.
Per me sono cose da mettere a frutto autonomamente senza affidarmi totalmente al mero ascolto in cieco da cui tutto si deve decidere ripudiando il resto.
Metaforicamente, mi sembra una fondamentale senza armoniche.
Dude ha scritto:Ma certo che non li annulla, nemmeno lontanamente, io sto solo dicendo che se si vuole dare un giudizio **oggettivo** su un componente,se è il solo componente da giudicare, lo si deve ascoltare senza sapere cosa è, sia se lo si ascolta da solo sia se a confronto con un altro.
Poi si può certo ascoltare in chiaro tutto quell che si vuole, e farsi le proprie sacrosante opinioni, per carità, del resto siamo entrambi ben consapevoli che l'hi-fi non esiste, si aprla sempre di my-fi, ma resto del parere che ci vorrebbe un po' più di "onestà intellettuale" (espressione un po' troppo "grossa", lo ammetto, ma non me ne veniva un'altra di significato equivalente).
Quindi secondo te, ad oggi io non sarei in grado di darti un giudizio *oggettivo*, seppur personale, del CA260, perchè non lo ho mai ascoltato in cieco?
mmm...ripeto che l'ascolto in cieco ha la sua validità, magari in determinati contesti e non certo assoluta.
Dude ha scritto:E allora non servirebbe a niente.
E' chiaro che contesti la validità del test in cieco, sembra quasi davvero che te ne senta in qualche modo sminuito. E da parte mia non c'è assolutamente un'intenzione del genere.
Ti stai addentrando sempre di più nello stesso sentiero del fan dell'Orion, ti avviso.
No, te lo posso assicurare.
Non contesto la validità del cieco, contesto il fatto che sia l'unica.
Oltre a ciò, prendo atto della differenza tra teorìa e pratica, per le quali una di quelle strade è molto più percorribile dell'altra (converrai con me che l'ascolto in cieco è molto meno pratico).
Consequenzialmente, se percorri una strada ti fai un'esperienza, se fai qualche metro ogni tanto, no.
E senza esperienza, secondo me un ascolto in cieco ha validità oggettiva esattamente come la mia quando mi chiedono se è più buona da mangiare l'aragosta o l'astice.
E chi li ha mai visti?
Certo, se me li presentano in cieco posso assaggiare e decidere, ma in merito a cosa?
Non so nemmeno se siano crostacei da antipasto o da primo o da secondo, riesco solo a dire che mi piace più uno dell'altro, magari torno all'indomani con un boccato diverso e cambio idea, tanto chemmefrega devo dire solo quale mi piace di più e tanti saluti.
E ti spiego anche che il fatto che non mi senta sminuito dall'ascolto in cieco, è proprio perchè lo faccio mio, col mio metodo, quando mi capita di farlo.
IO SO come venire a capo di un test, perchè l'ho fatto molte volte.
Non pretendo di certificare il mio metodo come valido per tutti, però per me che lo ho coltivato nel tempo, e che mi ha reso parecchie prove del nove e "smascherato" aspettative praticamente opposte, è un metodo valido e uso quello, ma è solo frutto di semplice obiettività, ed è alla portata di tutti o di chi ha voglia di essere obiettivo.
Se io uso a piacere lo switch, magari più spesso del dovuto, è perchè probabilmente su qualche parametro ho necessità di personalizzare il modo di valutarlo, magari un altro al posto mio lo usa di meno e valuta uguale ma, guarda caso, è cosa soggettiva.
Se uso la monopola del volume a piacere e a seconda di quello che "vedo" io, sarà certamente per adattare le mie capacità cognitive a seconda del brano, del parametro da valutare o dall'insieme di parametri, e secondo me queste sono impostazioni del tutto soggettive.
Penso ci sia sicuramente chi "coglie" di più con pressioni elevate e chi con pressioni basse, chi switchando di meno chi switchando di più, impossibile uniformare il metodo, sarebbe come uniformare l'esperienza di tutti, che è ancora più impossibile.
"alta fedeltà" è un termine di marketing e un terreno di scontro.
"my - fy" è libertà di pensiero, il miglior compromesso per ognuno e rispetto per ogni appassionato di musica.
La "hi - fi" d'élite non esiste.